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Le
nostre liriche |
Sabato 16 gennaio 2016
ad Isola d’Istria, presso la Comunità degli Italiani “Dante Alighieri”
a Palazzo Manzioli , sono state presentate le poesie della nostra socia
Alessandra Zuliani, lette da lei stessa. Ad animare la serata sono stati anche i bambini ed alcune signore della “Filodrammatica” di Isola. |
02 settembre 2015 |
Fantasia |
E’ da un po’ di tempo che vorrei scrivere
una poesia |
Alessandra |
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04 novembre 2015 |
El
mar |
Mah... per mi, i me ga fato in barca. Iera pena finida la guera, qualchidun dormiva in leto...e qualchidun par tera. Penso che i mii genitori podeva star soli solo in barca, cussì i se podeva amar... soli...in mezo al mar. Xe per questo che per mi, la più bela roba, iera 'ndar con me papà, issar le vele e lassarse portar su la spiuma del mar. Me son sposada con un omo che ghe piasi le barche, ne vemo vude de duti tipi, e con lu', go fato traversade e crociere. In silensio corevimo sul mar sburtai dal vento, dopo, spetavimo la note, soto le stele. Me sentivo una sirena, 'desso son malada, e el mar no lo posso gnanca vardar. Ciogo tante medicine e, inveze de una sirena, me sento una balena. |
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15 novembre 2015 |
La
mia casa |
Sono appena tornata da Isola. Che dolce sensazione girare per quelle strade buie e deserte. Mi sembrava di essere di nuovo bambina, ma a quel tempo, avevo un altro tipo di carrozzina. Bruno mi ha spinto fino in piazza, le piccole finestre dove avevo abitato, erano accese. Chissà chi vive ora nella casa mia? Chi fa da mangiare nella mia cucina? Chi scende a cavalcioni del corrimano? Che cosa strana, tu vai via, qualcuno prende il tuo posto, trasforma la casa tua in casa sua. Fa cambiare anche il suo odore perchè ogni casa ha un suo odore, quella sapeva d'amore. |
Alessandra |
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Concorso
Nazionale di Poesia in Lingua Italiana " L'Aquilone" 1° Edizione
2014 1° Classificato Sezione B Poesia a tema libero " La Farfalla " di Alessandra Zuliani Appartenente alla Associazione Parkinsoniana Pegaso di Trieste. |
La
farfalla |
Vorrei essere una farfalla, volare tra i fiori e sentirne gli odori posarmi su una viola, e sentire il suo tremore, per la timidezza che ha nel cuore. Andare sul bouquet di un abito da sposa, sentirmi bagnata dalle lacrime della sua commozione. Abbracciare un solitario tulipano,entrare nella sua fresca corolla, e addormentarmi, piano, piano. Volare su un campo tra macchie rosse di papaveri che spiccano sul tenero verde del piano. Dondolarmi su una tenera margherita,che con i suoi morbidi petali mi dirà m’ama o non m’ama . Poi, dopo aver visto queste meraviglie,tornare nella mia casa, guardarmi allo specchio, aprire le mie ali, e pensare: anch’io ho un bellissimo colore sembro quasi più bella di un fiore. |
Alessandra |
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La poesia
di Alessandra è stata inserita sul sito “Magazzino 18” di Simone Cristicchi
che si è congratulato con lei |
Porto
vecchio |
Dopo tanto tempo sono tornata in Porto Vecchio a rivedere le nostre cose, ancora là, come memorie dolorose. Vi andai con la mia mamma, tanti anni fa, a riprendere le poche cose che portammo via. Eravamo veramente poveri, non c’era niente di valore, soltanto un paio di scatoloni, con dentro quattro pentole e tanto dolore. Ora, quelle povere cose abbandonate le hanno, come dire, riordinate. Di qua i letti, che hanno cullato sogni e amori, più in là un monte di sedie in attesa di qualcuno, e poi, i bei mobili pieni di ricordi, e ancora quaderni, libri e attrezzi da lavoro. Un lavoro, direi, ben riuscito, ma, chissà, forse soltanto il tempo potrà mettere a posto ancora alcune cose. Di qua il dolore e là le lacrime, i ricordi un po’ più avanti, e in fondo, in fondo, le speranze |
Alessandra
Zuliani |
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Presentiamo
un racconto di una nostra socia che descrive il suo incontro con l'amico
Fritz |
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Norah Rosenwasser |
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Presentiamo
una poesia di una nostra socia che colpita dalla malattia ha pensato
di esternare i suoi sentimenti e le sue problematiche nei confronti
del sig. P. |
IL
SIGNOR PARKINSON |
Ho trovato un nuovo amante, è entrato in me in modo subdolo, insinuante. Mi ricorda: "La calunnia è un venticello" perchè ti prende tutto, anche il cervello. La prima volta l'ho sentito dal dottore, ero con mia figlia quando cominciò il tremore, cominciarono a tremarmi i muscoli senza posa, ma pensavo di essere solo un pò nervosa. Poi, piano, piano, ha preso le mie gambe, specie la destra in modo tale, che ho avuto sempre più difficoltà a camminare. Cominciai a non poter fare più le stesse cose che facevo prima con facilità, tutto per me diventava difficoltà, anche le cose più banali, mi richiedevano uno sforzo e un impegno non normali. Mi rivolsi alla mia dottoressache disse: "O stress o virus ma vedrà che in poco tempo guarirà". Il tempo passava e stavo peggio, ero stanca, nervosa, e quello che era grave, non riuscivo più a camminare. Da sola non potevo fare niente, nemmeno attraversare la strada,e , stare tra la gente, era per me uno sforzo tale, Che alle volte stavo proprio male. Finchè dopo molti esami, il respono doloroso: "Malattia degenerativa del sistema nervoso". La parola che mi fece più effetto fu: "INGUARIBILE". Per il momento, non c'è nessun prospetto che possa aiutare chi ne è affetto. É una malattia condizionante, non sei più tu, ti cambia, ti rende incostante. Un momento sei calmo e sereno, dopo un pò ti senti un altro, perdi ogni punto di riferimento e diventi nervoso e scontento. É come se qualcuno per errore avesse spento in te un interruttore, la vita ti arriva lo stesso però non sei più tu, ti senti perso. Devi pensare a quello che fai, stare attento ad ogni movimento. Tutto ti è pesante, a cominciare dalla mattina, che per te inizia con "Dopamina". Prendi medicine a tutte le ore, c'è scritto che ti fanno fare di più all'amore, e se questo è lo scotto da pagare, "Benvenuto Mister Parkinson", PUOI RESTARE. |
Alessandra
Zuliani |